Il We Make Future, il Festival internazionale sull’innovazione Digital, AI e Tech, ha ospitato lo stand di CTE COBO, insieme ad alcuni dei Partner e a 17 Startup innovative, e la conferenza stampa dedicata alla presentazione delle novità e dei risultati raggiunti. Il 14 giugno, il Ministro Valentini ha visitato il Padiglione MIMIT.
24 Giugno 2024
CTE COBO, progetto di punta della piattaforma collaborativa Bologna Innovation Square (BIS), mira a diventare un laboratorio di riferimento nazionale per la sperimentazione e l'implementazione di soluzioni tecnologiche innovative per aziende e pubbliche amministrazioni. Con oltre 2 milioni di euro i contributi già assegnati a 62 imprese, startup e progetti innovativi provenienti da 12 regioni in poco più di un anno, si punta ad arrivare a 80 entro fine 2024.
Durante la manifestazione, che si è tenuta presso BolognaFiere dal 13 al 15 giugno, lo stand di CTE COBO è stato un punto di incontro per innovatori e partecipanti, nonché vetrina per partner e startup. Tra i presenti, BI-REX Competence Center, START 4.0- Centro di Competenza, Almacube, Creative Hub Bologna, WiLab e 17 startup innovative, tra cui Astreo, SWITCH - Street WITCHer (Berkeley Skydeck EU), Cityz, Why Only White ed HexErgy.
Nella seconda giornata si è tenuta la conferenza stampa presso il Centro Servizi di BolognaFiere: un'occasione importante per esaminare le opportunità, presentare i risultati ottenuti e discutere i successi di CTE COBO. La conferenza, moderata da Nicolas Sassoli, Program Manager di CTE.COBO, ha visto la partecipazione di:
Roberta Serroni, Dirigente Reti e servizi di comunicazione elettronica ad uso pubblico e privato, Ministero delle Imprese e del Made in Italy;
Rosa Grimaldi, Delegata per la promozione economica e l'attrattività, l'innovazione, le imprese e le startup, le industrie culturali e creative, l'impatto del tecnopolo, Città Metropolitana e Comune di Bologna.
I relatori hanno illustrato le varie progettualità del distretto, con un focus sulle attività a sostegno delle startup innovative, presentando i successi raggiunti con esempi di eccellenza e dati quantitativi che testimoniano l'impatto positivo del progetto nel territorio emiliano-romagnolo.
«Il modello delle Case delle Tecnologie Emergenti, si rivela essere più che una semplice somma dei distinti ambiti verticali di ricerca e approfondimento – ha spiegato Roberta Serroni. - In questo senso il MIMIT intende creare un paradigma orizzontale di collaborazione, in grado di crescere con la condivisione di best practices delle tredici Case. È per questo che sosteniamo e promuoviamo la partecipazione a iniziative come il We Make Future dove imprese, startup e partner possono far toccare con mano le progettualità realizzate».
Tra le sperimentazioni in corso, si segnalano realtà virtuale e aumentata, HPC, quantum key distribution, internet of things e machine learning, con diversi progetti sviluppati nei settori dell’industria 4.0, delle smart city e delle industrie culturali e creative. Tra i principali progetti pilota:
"Controllo remoto di robot industriali" che utilizza la tecnologia 5G per migliorare la gestione e l'efficienza degli impianti robotizzati;
"Monitoraggio della stampa 3D di circuiti elettrici" che usa la tecnologia 5G per migliorare il controllo della stampa 3D di circuiti elettronici;
“Safety Everywhere” al Terminal Container di Ravenna, che integra tecnologie di Industria 4.0 per migliorare la sicurezza sul lavoro e l'interazione uomo-macchina;
“Gestione ottimizzata di sensori ambientali LoRaWAN”, che utilizza 5G e LoRaWAN per creare sistemi di monitoraggio e alerting locale, migliorando la gestione delle emergenze climatiche urbane tramite sensori ambientali;
“VisitAR Bologna”, la mobile app Unity (per IOS e Android) scaricabile dagli store, che guida i visitatori alla scoperta delle meraviglie, anche meno conosciute, di Bologna.
All’evento ha partecipato anche il viceministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini, che, dopo l’intervento sul Mainstage il 14 giugno, ha visitato il Padiglione MIMIT dedicato alle Case delle Tecnologie Emergenti, incontrando le oltre 40 startup ed imprese che nei tre giorni di manifestazione hanno presentato le proprie sperimentazioni innovative.
«Il paradigma delle Case delle Tecnologie Emergenti – ha sottolineato Valentini durante l’incontro con I rappresentanti delle Case – è un unicum tra i modelli più o meno classici di innovazione e di sostegno allo sviluppo di impresa messi in campo dal Governo, proprio per la loro capacità di approfondire tematiche di ricerca diverse tra loro, partendo da una vocazione territoriale e collaborando con il network scientifico ed imprenditoriale in cui sono inserite per garantire il trasferimento tecnologico verso le imprese e le PMI, e la creazione di start up».
«Ma per innovare non basta la volontà, – ha continuato – servono energie, competenze e soprattutto risorse e posso garantire che PMI, startup, trasferimento tecnologico e innovazione sono al centro dell’agenda di Governo. Per questo è intenzione del Ministero continuare ad investire, utilizzando al meglio i fondi PNRR, in questi tredici centri dedicati alla sperimentazione tecnologica, alla valorizzazione delle competenze e al trasferimento verso le imprese. L’obiettivo è creare un ecosistema nazionale solido che, a partire dalla ricerca, favorisca la sperimentazione da parte delle imprese e incoraggi la nascita di startup innovative».